21 marzo 2014

il paese più acculturato d'Europa

La spesa delle famiglie per consumi culturali rappresenta uno degli indicatori chiave individuati dall’Unione europea per la valutazione delle politiche per lo sviluppo delle condizioni di vita e del welfare nel lungo termine. Le spese per servizi ricreativi e culturali comprendono i servizi forniti da sale cinematografiche, attività radio televisive e altre attività dello spettacolo, biblioteche, archivi, musei ed altre attività culturali e sportive.
Da dati ISTAT 2010, risulta che le famiglie italiane hanno destinato alla spesa per ricreazione e cultura mediamente il 7,3 per cento della spesa complessiva per consumi finali. Spesa decisamente inferiore a quella media dei paesi Ue27 (8,9 per cento), che collocano l'Italia al 21° posto su 27. I paesi con la più alta spesa sono Finlandia (11,5%), Svezia (11,2%) e Danimarca (11,1%). I paesi che si collocano nella parte più bassa della graduatoria europea, con valori prossimi o inferiori al 6 per cento, sono Lituania, Grecia, Bulgaria e Romania.
Tuttavia è interessante notare il legame, più forte della media europea, che c'è in Italia tra l'uso di internet e il fruitore di prodotti culturali. Da un sondaggio Eurobaromentro 2013, il 14% degli italiani utilizza Internet tutti i giorni con obiettivi culturali (acquistare un prodotto, informarsi o leggere articoli); la percentuale europea è dell'11%. Lo stesso rapporto vale quando il collegamento a Internet avviene varie volte alla settimana.

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