Che gli stipendi italiani siano fra i più bassi d’Europa è una triste realtà che, ormai, non fa più notizia. Tuttavia, nonostante la crisi e senza prospettive di controtendenza in tempi rapidi, ci sono professioni ancora molto ricercate, per alcune delle quali l'offerta è superiore alla domanda.
Uno studio Fondazione Italia Orienta segnala gli annunci di lavoro più diffusi da qui ai prossimi anni: fino al 2020 in numerosi settori l’offerta di lavoro supera la domanda: dalle assunzioni previste dalle aziende fra gennaio e marzo 2013 troviamo al primo posto addetti alla ristorazione e servizi turistici (15mila 980 assunzioni): 12,6% a tempo indeterminato, 69,6% a termine, 10,3% in apprendistato e 1,8% con altri contratti. Seguono commessi e personale qualificato in negozi ed esercizi all’ingrosso (11mila 780 posti): 29,9% a tempo indeterminato, 58,4% a tempo indeterminato, 8,8% in apprendistato. In terza posizione addetti dell’edilizia (operai specializzati e manutenzione edifici) e collaboratori domestici (pulizia, colf, badanti): in entrambi i casi prevalgono i contratti a termine.
Da qui ai prossimi anni, le previsioni sui lavori più richiesti indicano infermieri, chimici e agricoltori ai primi posti. Detto questo, L'Italia resta il paese che ha conosciuto dal 2008 il declino più elevato della situazione sociale di chi lavora: oltre il 12% degli occupati non riesce a vivere del suo stipendio. Solo Romania e Grecia hanno fatto peggio (oltre il 14%), ma la loro situazione era grave già nel 2008.
Uno studio Fondazione Italia Orienta segnala gli annunci di lavoro più diffusi da qui ai prossimi anni: fino al 2020 in numerosi settori l’offerta di lavoro supera la domanda: dalle assunzioni previste dalle aziende fra gennaio e marzo 2013 troviamo al primo posto addetti alla ristorazione e servizi turistici (15mila 980 assunzioni): 12,6% a tempo indeterminato, 69,6% a termine, 10,3% in apprendistato e 1,8% con altri contratti. Seguono commessi e personale qualificato in negozi ed esercizi all’ingrosso (11mila 780 posti): 29,9% a tempo indeterminato, 58,4% a tempo indeterminato, 8,8% in apprendistato. In terza posizione addetti dell’edilizia (operai specializzati e manutenzione edifici) e collaboratori domestici (pulizia, colf, badanti): in entrambi i casi prevalgono i contratti a termine.
Da qui ai prossimi anni, le previsioni sui lavori più richiesti indicano infermieri, chimici e agricoltori ai primi posti. Detto questo, L'Italia resta il paese che ha conosciuto dal 2008 il declino più elevato della situazione sociale di chi lavora: oltre il 12% degli occupati non riesce a vivere del suo stipendio. Solo Romania e Grecia hanno fatto peggio (oltre il 14%), ma la loro situazione era grave già nel 2008.
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