Oggi le politiche relative all'immigrazione e all'integrazione di popolazioni migranti sono all'ordine del giorno sia in Italia - purtroppo anche a causa delle tragedie del Mediterraneo che stanno intensificando la loro frequenza - che in Europa.
Tuttavia, l'Italia stessa è stata interessata dal fenomeno dell'emigrazione soprattutto nei secoli XIX e XX. In particolare, dai porti del Mediterraneo partirono molte navi con migliaia di italiani diretti nelle Americhe in cerca di un futuro migliore e questa fu l'ondata migratoria più grande della storia moderna: tra il 1860 e il 1885 sono state registrate più di 10 milioni di partenze dall'Italia. Si può distinguere l'emigrazione italiana in due grandi periodi: quello della grande emigrazione tra la fine del XIX secolo e gli anni trenta del XX secolo (dove fu preponderante l'emigrazione americana) e quello dell'emigrazione europea, che ha avuto inizio a partire dagli anni cinquanta.
Gli italiani sono sempre al primo posto tra le popolazioni migranti comunitarie (1.185.700 di cui 563.000 in Germania, 252.800 in Francia e 216.000 in Belgio) seguiti da portoghesi, spagnoli e greci. Gli italiani all'estero secondo le stime del Ministero per gli Affari Esteri erano nel 1986 5.115.747, di cui il 43 per cento nelle Americhe e il 42,9 in Europa. L'entità delle collettività di origine italiana ammonta invece a decine di milioni, comprendendo i discendenti degli immigrati nei vari paesi. Al primo posto troviamo l'Argentina con 15 milioni di persone, gli Stati Uniti con 12 milioni, il Brasile con 8 milioni, il Canada con un milione e l'Australia con 540.000 persone.
Tuttavia, l'Italia stessa è stata interessata dal fenomeno dell'emigrazione soprattutto nei secoli XIX e XX. In particolare, dai porti del Mediterraneo partirono molte navi con migliaia di italiani diretti nelle Americhe in cerca di un futuro migliore e questa fu l'ondata migratoria più grande della storia moderna: tra il 1860 e il 1885 sono state registrate più di 10 milioni di partenze dall'Italia. Si può distinguere l'emigrazione italiana in due grandi periodi: quello della grande emigrazione tra la fine del XIX secolo e gli anni trenta del XX secolo (dove fu preponderante l'emigrazione americana) e quello dell'emigrazione europea, che ha avuto inizio a partire dagli anni cinquanta.
Gli italiani sono sempre al primo posto tra le popolazioni migranti comunitarie (1.185.700 di cui 563.000 in Germania, 252.800 in Francia e 216.000 in Belgio) seguiti da portoghesi, spagnoli e greci. Gli italiani all'estero secondo le stime del Ministero per gli Affari Esteri erano nel 1986 5.115.747, di cui il 43 per cento nelle Americhe e il 42,9 in Europa. L'entità delle collettività di origine italiana ammonta invece a decine di milioni, comprendendo i discendenti degli immigrati nei vari paesi. Al primo posto troviamo l'Argentina con 15 milioni di persone, gli Stati Uniti con 12 milioni, il Brasile con 8 milioni, il Canada con un milione e l'Australia con 540.000 persone.
fonti: wikipedia, Emigrazione italiana; emigrazione.it, Il più grande esodo della storia moderna - foto: Coloni modenesi a Capitan Pastene (Cile) nel 1910: la Famiglia Castagnoli, wikimedia commons
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