La politica comune della pesca consiste in una serie di norme per la gestione delle flotte pescherecce europee e la conservazione degli stock ittici. Il suo obiettivo è gestire una risorsa comune, dando a tutte le flotte europee un accesso paritario alle acque dell’UE e permettendo ai pescatori di competere in modo equo.
In base al totale delle aree adibite alla pesca e a quello dei prodotti ittici, su dati del 2013, è la Norvegia, con quasi 2 milioni di tonnellate di pescato, il primo paese in Europa. Segue l'Islanda con quasi un milione e mezzo di tonnellate, quindi la Spagna che si avvicina al milione. Seguono il Regno unito e la Francia.
Valutando invece il consumo di pesce, è l'Islanda, da dati 2009, il paese con il maggior consumo pro capite (quasi 90 kg), seguita da Portogallo e Norvegia (60 e 50 kg per abitante). L'Italia non arriva a 25 kg pro capite.
In base al totale delle aree adibite alla pesca e a quello dei prodotti ittici, su dati del 2013, è la Norvegia, con quasi 2 milioni di tonnellate di pescato, il primo paese in Europa. Segue l'Islanda con quasi un milione e mezzo di tonnellate, quindi la Spagna che si avvicina al milione. Seguono il Regno unito e la Francia.
Valutando invece il consumo di pesce, è l'Islanda, da dati 2009, il paese con il maggior consumo pro capite (quasi 90 kg), seguita da Portogallo e Norvegia (60 e 50 kg per abitante). L'Italia non arriva a 25 kg pro capite.
fonti: eurostat, Catches - Total all fishing areas; Commissione europea, European Atlas of the Seas - foto: Dai Darkin, geograph.org
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