Risale al 2009 l'ultima rilevazione di Istat, Unioncamere e Istituto Guglielmo Tagliacarne che, prendendo in esame variabili come cibo e alcool, abiti e calzature, acqua gas e luce, hotel e ristoranti, ha elencato le città capoluogo italiane in base al costo della vita.
In generale, i prezzi registrati nelle città settentrionali sono superiori a quelli dei capoluoghi del Centro e soprattutto del Mezzogiorno del Paese. Come città più care, al vertice della classifica c'è Bolzano, dove si registrano prezzi superiori del 5,6% rispetto al livello medio nazionale. Seguono Bologna (più 4,9%) e Milano (più 4,7%). Quindi Genova, Trieste, Torino, Venezia, Firenze, Roma e Palermo, solo quest'ultima con prezzi inferiori alla media nazionale (meno 2,6%).
Tra le città meno care d'Italia, ultimo posto per Napoli (prezzi inferiori alla media del 6,2%); prima di lei Campobasso (meno 5,8%) e Potenza (meno 5,3%). Dai dati di uno studio Altroconsumo 2013, invece, è Aosta la città più cara per fare la spesa, Pistoia la più conveniente.
In generale, i prezzi registrati nelle città settentrionali sono superiori a quelli dei capoluoghi del Centro e soprattutto del Mezzogiorno del Paese. Come città più care, al vertice della classifica c'è Bolzano, dove si registrano prezzi superiori del 5,6% rispetto al livello medio nazionale. Seguono Bologna (più 4,9%) e Milano (più 4,7%). Quindi Genova, Trieste, Torino, Venezia, Firenze, Roma e Palermo, solo quest'ultima con prezzi inferiori alla media nazionale (meno 2,6%).
Tra le città meno care d'Italia, ultimo posto per Napoli (prezzi inferiori alla media del 6,2%); prima di lei Campobasso (meno 5,8%) e Potenza (meno 5,3%). Dai dati di uno studio Altroconsumo 2013, invece, è Aosta la città più cara per fare la spesa, Pistoia la più conveniente.
fonti: yaahoo finanza, Le città più costose dove vivere; informaitalia, La città più cara d'Italia? e la meno cara?; leonardo economia, Crisi Italia 2013: Aosta la città più cara per fare la spesa, Pistoia la più conveniente - foto: Bolzano, mercato, wikimedia commons
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