17 giugno 2014

la cultura più redditizia d'Italia

La filiera culturale italiana muove il 15,3% del valore aggiunto nazionale, equivalente a 214 miliardi di euro. Dato comprensivo del valore prodotto dalle industrie culturali e creative, ma anche da quella parte dell’economia nazionale che viene attivata dalla cultura, il turismo innanzitutto.
È quanto emerge dal Rapporto 2014 “Io sono cultura – l’Italia della qualità e della bellezza sfida la crisi” elaborato da Fondazione Symbola e Unioncamere con la collaborazione e il sostegno dell’Assessorato alla cultura della Regione Marche. Nella geografia della cultura, l'intreccio di bellezza, creatività, innovazione, saperi artigiani e manifattura ha fatto di Arezzo la provincia al primo posto in classifica sia per valore aggiunto che per occupati legati alle industrie culturali (rispettivamente 9% e 10,4% del totale dell’economia). Nella classifica provinciale per incidenza del valore aggiunto del sistema produttivo culturale sul totale dell’economia, seguono Pordenone e Pesaro Urbino, attestate sulla stessa soglia del 7,9%, Vicenza al 7,7% e Treviso al 7,6%. Quindi Roma con il 7,5%, Macerata con il 7,3%, Milano con il 7%, Como con il 6,9% e Pisa con il 6,8%.
Considerando, invece, l’incidenza dell’occupazione delle industrie culturali sul totale dell’economia regionale la classifica subisce quale variazione: le Marche sono in vetta a quota 7,1%, segue il Veneto a quota 7%, quindi Lazio, Toscana e Friuli Venezia Giulia tutte e tre al 6,5%, Lombardia (6,4%), Piemonte (6,1%), Valle d’Aosta (5,9%), Basilicata (5,5%), Trentino-Alto Adige (5,4%).

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