Sono 400 mila gli italiani in pensione che hanno lascito la patria per costruirsi una nuova vita all’estero; nel 2014 hanno fatto la valigia in 5.345, il 64% in più dell'anno precedente. L'Italia si lascia per il clima ma, anzi, soprattutto, per la pressione fiscale, dato che in molti paesi all'estero lo stipendio mensile si incassa al lordo.
In Portogallo, ad esempio, basta vivere 183 giorni l'anno nel paese, assumere lo status di "residente non abituale" e per dieci anni la pensione è esentasse. L'Inps l'accredita lorda, come previsto dagli accordi bilaterali. E l'erario locale non effettua alcun prelievo. Tuttavia, nel 2014 solo 51 pensionati sono emigrati in Portogallo; 654 pensionati sono invece emigrati in Romania nel 2014 (erano 210 l'anno prima) e 213 in Tunisia.
In Portogallo, ad esempio, basta vivere 183 giorni l'anno nel paese, assumere lo status di "residente non abituale" e per dieci anni la pensione è esentasse. L'Inps l'accredita lorda, come previsto dagli accordi bilaterali. E l'erario locale non effettua alcun prelievo. Tuttavia, nel 2014 solo 51 pensionati sono emigrati in Portogallo; 654 pensionati sono invece emigrati in Romania nel 2014 (erano 210 l'anno prima) e 213 in Tunisia.
fonti: repubblica, Pensionati italiani, la grande fuga in Portogallo - foto: Lisbona, Monumento alle Scoperte, panoramio
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