Ancora una volta, in questo caso si parla di efficienza dei servizi pubblici locali, ossia di un’inchiesta della Commissione europea i cui risultati sono stati rielaborati dall’ufficio studi della Confartigianato, i dati che affondano tre città italiane agli ultimi tre posti in Europa non stupiscono più di tanto.
Per stilare questa graduatoria, la Commissione europea ha avviato un'inchiesta, condotta da Eurobarometro e basata su dati relativi al 2013, prendendo in esame 83 città europee più Turchia, Islanda, Norvegia e Svizzera e confrontando variabili come il costo sostenuto dalle piccole imprese per smaltimento rifiuti e forniture di elettricità, gas e acqua, e il livello di soddisfazione per la qualità dei servizi pubblici. Al primo posto si colloca Lussemburgo, seguito dalle francesi Rennes e Strasburgo a pari merito e in terza posizione Monaco (Germania). Ultime posizioni in classifica per Roma (all'81° posto, la peggiore capitale d'Europa), Napoli e Palermo. In quanto alla soddisfazione percepita dagli abitanti, da dati medi calcolati sulle grandi città di 32 stati europei e limitrofi, Lussemburgo resta primo e l'Italia penultima; limitandosi ai trasporti, la Norvegia è prima e l'Italia al 29° posto; in quanto ai servizi amministrativi Lussemburgo ancora primo, Italia 26ma.
L'Italia è in fondo alla classifica europea per qualità dei servizi pubblici locali, ma è in testa per l'aumento delle tariffe: negli ultimi dieci anni il costo dei servizi pubblici locali non energetici (le forniture di gas e luce sono fortemente influenzate dai prezzi delle materie prime) è aumentato in Italia del 73,3 per cento, a fronte di un’inflazione del 24,1. Il rincaro reale è stato perciò del 49,2 per cento. Eppure, dall'elaborazione Confartigianato, risulta che nel 2011 delle 6.151 imprese controllate da Regioni, Province e Comuni soltanto 2.879 (meno della metà) hanno chiuso il bilancio in utile, mentre 1.249 hanno archiviato l’anno in pareggio e le restanti 2.023 hanno presentato conti in rosso.
Per stilare questa graduatoria, la Commissione europea ha avviato un'inchiesta, condotta da Eurobarometro e basata su dati relativi al 2013, prendendo in esame 83 città europee più Turchia, Islanda, Norvegia e Svizzera e confrontando variabili come il costo sostenuto dalle piccole imprese per smaltimento rifiuti e forniture di elettricità, gas e acqua, e il livello di soddisfazione per la qualità dei servizi pubblici. Al primo posto si colloca Lussemburgo, seguito dalle francesi Rennes e Strasburgo a pari merito e in terza posizione Monaco (Germania). Ultime posizioni in classifica per Roma (all'81° posto, la peggiore capitale d'Europa), Napoli e Palermo. In quanto alla soddisfazione percepita dagli abitanti, da dati medi calcolati sulle grandi città di 32 stati europei e limitrofi, Lussemburgo resta primo e l'Italia penultima; limitandosi ai trasporti, la Norvegia è prima e l'Italia al 29° posto; in quanto ai servizi amministrativi Lussemburgo ancora primo, Italia 26ma.
L'Italia è in fondo alla classifica europea per qualità dei servizi pubblici locali, ma è in testa per l'aumento delle tariffe: negli ultimi dieci anni il costo dei servizi pubblici locali non energetici (le forniture di gas e luce sono fortemente influenzate dai prezzi delle materie prime) è aumentato in Italia del 73,3 per cento, a fronte di un’inflazione del 24,1. Il rincaro reale è stato perciò del 49,2 per cento. Eppure, dall'elaborazione Confartigianato, risulta che nel 2011 delle 6.151 imprese controllate da Regioni, Province e Comuni soltanto 2.879 (meno della metà) hanno chiuso il bilancio in utile, mentre 1.249 hanno archiviato l’anno in pareggio e le restanti 2.023 hanno presentato conti in rosso.
fonti: corriere della sera, Le città italiane ultime in Europa per servizi. Ma li fanno pagare molto di più - foto: La fermata Ponte Casilino della ferrovia Roma-Giardinetti, wikipedia
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