L’imposta sui redditi delle persone fisiche viene incassata dall’erario statale. Ma anche i comuni possono riscuotere una loro quota di questo tributo, la cosiddetta addizionale comunale irpef.
In base al decreto legislativo 360 del 1998, i comuni possono stabilire una propria aliquota da applicare ai redditi dei propri cittadini. Questa può variare tra lo 0% (nessuna addizionale) ed un massimo dello 0,8%. Fa eccezione Roma Capitale che, per far fronte al suo enorme indebitamento, dal 2011 può innalzare l’imposta fino allo 0,9%.
Prendendo le città italiane con più di 200mila abitanti, la più alta entrata da IRPEF ce l'ha Milano (154.86 euro pro capite), quindi Roma (154.23 euro) e Verona (127.19 euro). Seguono Padova, Genova, Bologna, Trieste, Torino, Venezia e Bari.
In base al decreto legislativo 360 del 1998, i comuni possono stabilire una propria aliquota da applicare ai redditi dei propri cittadini. Questa può variare tra lo 0% (nessuna addizionale) ed un massimo dello 0,8%. Fa eccezione Roma Capitale che, per far fronte al suo enorme indebitamento, dal 2011 può innalzare l’imposta fino allo 0,9%.
Prendendo le città italiane con più di 200mila abitanti, la più alta entrata da IRPEF ce l'ha Milano (154.86 euro pro capite), quindi Roma (154.23 euro) e Verona (127.19 euro). Seguono Padova, Genova, Bologna, Trieste, Torino, Venezia e Bari.
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