La diffusione sul territorio degli asili nido rappresenta una componente essenziale nell’attuazione delle politiche volte alla conciliazione degli impegni casa-lavoro. In Italia, nel 2012 il 56,2 per cento dei comuni italiani ha attivato almeno un servizio tra asili nido, micronidi o altri servizi socio-educativi per la prima infanzia.
A livello regionale il campo di variazione dell'indicatore è piuttosto ampio. I valori più alti si riscontrano in Friuli-Venezia Giulia, dove il 100,0 per cento dei comuni offrono servizi per la prima infanzia, in Lombardia (90,0 per cento), in Valle d'Aosta (89,2 per cento), in Emilia-Romagna (87,1 per cento) e in Veneto (81,4 per cento). Sul versante opposto, per alcune regioni del Mezzogiorno appare ancora lontano il target del 35 per cento: in Calabria i comuni che offrono i servizi si attestano sull’8,8 per cento nel 2012, dopo un aumento dal 2004 al 2009 (dal 6,6 al 18,1 per cento) e una diminuzione negli anni successivi; decisamente al di sotto della soglia di riferimento si trova anche il Molise, che tuttavia ha fatto registrare un aumento dei comuni dotati di questi servizi dal 2,2 per cento del 2004 al 22,8 per cento del 2011 e del 2012. Fra le altre regioni del Mezzogiorno, sono lievemente al di sotto del 35 per cento la Sardegna, la Sicilia, la Campania e la Basilicata. Valori al di sotto del target di riferimento si rilevano anche in Piemonte e nel Lazio, con il 27,1 per cento e il 28,8 per cento rispettivamente.
A livello regionale il campo di variazione dell'indicatore è piuttosto ampio. I valori più alti si riscontrano in Friuli-Venezia Giulia, dove il 100,0 per cento dei comuni offrono servizi per la prima infanzia, in Lombardia (90,0 per cento), in Valle d'Aosta (89,2 per cento), in Emilia-Romagna (87,1 per cento) e in Veneto (81,4 per cento). Sul versante opposto, per alcune regioni del Mezzogiorno appare ancora lontano il target del 35 per cento: in Calabria i comuni che offrono i servizi si attestano sull’8,8 per cento nel 2012, dopo un aumento dal 2004 al 2009 (dal 6,6 al 18,1 per cento) e una diminuzione negli anni successivi; decisamente al di sotto della soglia di riferimento si trova anche il Molise, che tuttavia ha fatto registrare un aumento dei comuni dotati di questi servizi dal 2,2 per cento del 2004 al 22,8 per cento del 2011 e del 2012. Fra le altre regioni del Mezzogiorno, sono lievemente al di sotto del 35 per cento la Sardegna, la Sicilia, la Campania e la Basilicata. Valori al di sotto del target di riferimento si rilevano anche in Piemonte e nel Lazio, con il 27,1 per cento e il 28,8 per cento rispettivamente.
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