L’Italia produce poco più del 50% del proprio fabbisogno complessivo di cereali e semi oleosi. Per quanto riguarda il grano, importiamo più del 50% del grano tenero e il 30/40% del grano duro, pur essendo l'Italia il principale produttore di grano duro al mondo insieme al Canada.
Puglia, Basilicata, Campania e Molise formano un comprensorio con circa 700.000 ha coltivati a grano duro e, relativamente alla Campania, circa 14.000 ha a grano tenero, anche se, da qualche anno, si sta assistendo a una drastica riduzione delle superfici coltivate a grano duro. In Lazio, Toscana e Sardegna si coltivano complessivamente circa 316.000 ettari di grano, dei quali 95.000 a grano duro in Sardegna e il resto in Toscana e nel Lazio, dove si coltiva anche grano tenero (20% del totale). In Abruzzo, Marche e Umbria è coltivato grano su circa 294.000 ha, su territori prevalentemente collinari.
Puglia, Basilicata, Campania e Molise formano un comprensorio con circa 700.000 ha coltivati a grano duro e, relativamente alla Campania, circa 14.000 ha a grano tenero, anche se, da qualche anno, si sta assistendo a una drastica riduzione delle superfici coltivate a grano duro. In Lazio, Toscana e Sardegna si coltivano complessivamente circa 316.000 ettari di grano, dei quali 95.000 a grano duro in Sardegna e il resto in Toscana e nel Lazio, dove si coltiva anche grano tenero (20% del totale). In Abruzzo, Marche e Umbria è coltivato grano su circa 294.000 ha, su territori prevalentemente collinari.
fonti: il fatto alimentare, Da dove viene il grano per la pasta? Il 40% viene importato dall’estero e serve a migliorare la qualità. Intervista ad Andrea Villani della borsa merci di Bologna; coltura e cultura, Come nasce quello che mangiamo? Il vero racconto dei prodotti della terra. Da leggere, guardare, scoprire - foto: Campo di grano oasi lago Burano, wikimedia commons
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