11 dicembre 2014

la rotta più pericolosa del mondo

Le migrazioni rappresentano oggi un feno­meno glo­bale che nel 2014, secondo l’Unhcr - l’Alto com­mis­sa­riato dell’Onu per i rifu­giati - dal primo gen­naio ha interessato oltre 348.000 per­sone in tutto il mondo, la mag­gior parte delle quali ha avuto come desti­na­zione l’Europa.
Il mar Medi­ter­ra­neo rappresenta il tra­gitto più peri­co­loso al mondo per il traffico dei migranti. Delle quasi 4.300 per­sone che nel corso del 2014 hanno perso la vita nella spe­ranza di sal­varsi da guerre, fame e per­se­cu­zioni, almeno 3.419 sono morte pro­prio nel tratto di mare com­preso tra l’Africa e le coste ita­liane e l’80% di que­ste sono sal­pate dalla Libia. Una tragedia dovuta anche al fatto che l'Europa è cir­con­data da alcuni dei prin­ci­pali con­flitti in corso: quello libico a sud, in Ucraina a est e la guerra in Siria e Iraq a sud-est.
Tra le principali rotte marit­time per­corse dai migranti, dopo il Mediterraneo l’Unhcr cal­cola che nella regione del Corno d’Africa siano state 82.680 le per­sone che da gen­naio alla fine di novem­bre hanno attra­ver­sato il Golfo di Aden e il Mar Rosso (242 le per­sone morte nel ten­ta­tivo) seguendo al rotta che dall’Etiopia e dalla Soma­lia con­duce in Yemen e poi nei paesi del Golfo Per­sico. 54.000 sono invece le per­sone in fuga da Ban­gla­desh e Myan­mar dirette verso la Thai­lan­dia, la Male­sia o l’Indonesia (450 delle quali sono morte). 4.475, infine, quelle par­tire dai Caraibi (71 decessi).

fonti: il manifesto, Migranti, è il Mediterraneo la rotta più pericolosa del mondo - foto: Mar Mediterraneo visto dalla Tunisia, wikimedia commons

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