Per fabbricare armi pesanti si sono spesi complessivamente nel mondo, nel 2016, 1,68 trilioni di dollari, circa il 2,3% del Prodotto interno lordo del pianeta. Le industrie belliche di Usa - il più grande esportatore di armi al mondo - e Russia vanno a pieni giri. Da sole queste due superpotenze raggiungono il 56% delle esportazioni di armi e hanno dunque forti interessi ad incrementare il livello della spesa; se poi vi aggiungiamo Cina, Francia e Germania si arriva a coprire il 74% della produzione pesante di armi.
L’Italia, com’è noto, ha un’industria bellica di prim’ordine. È all’ottavo posto nella classifica delle vendite con una percentuale tendenzialmente in crescita del 2,7% (era il 2,4% un quinquennio fa). Sono 112 le aziende del comparto della difesa, 50 mila i lavoratori impiegati per un fatturato annuo che ammonta a 15,3 miliardi. Se la mettiamo in termini di rapporto col Pil, qui si apre un balletto di cifre per nulla irrilevante perché va a condizionare la politica e gli impegni futuri di spesa.
In quanto ai paesi acquirenti, a mettersi in fila sono India, Arabia Saudita, Emirati Arabi, Cina e Algeria che insieme totalizzano il 34% degli acquisti. Seguono Asia e Oceania posizionati sul 43%, il Medio Oriente è attestato sul 29% mentre l’Europa è nelle retrovie con l’11%. Al venticinquesimo posto troviamo l’Italia che compra armi dagli Usa (tra gli acquisti più costosi ricordiamo i famosi cacciabombardieri F35 al centro di molte polemiche), Germania e Israele.
L’Italia, com’è noto, ha un’industria bellica di prim’ordine. È all’ottavo posto nella classifica delle vendite con una percentuale tendenzialmente in crescita del 2,7% (era il 2,4% un quinquennio fa). Sono 112 le aziende del comparto della difesa, 50 mila i lavoratori impiegati per un fatturato annuo che ammonta a 15,3 miliardi. Se la mettiamo in termini di rapporto col Pil, qui si apre un balletto di cifre per nulla irrilevante perché va a condizionare la politica e gli impegni futuri di spesa.
In quanto ai paesi acquirenti, a mettersi in fila sono India, Arabia Saudita, Emirati Arabi, Cina e Algeria che insieme totalizzano il 34% degli acquisti. Seguono Asia e Oceania posizionati sul 43%, il Medio Oriente è attestato sul 29% mentre l’Europa è nelle retrovie con l’11%. Al venticinquesimo posto troviamo l’Italia che compra armi dagli Usa (tra gli acquisti più costosi ricordiamo i famosi cacciabombardieri F35 al centro di molte polemiche), Germania e Israele.
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