18 dicembre 2015

la linea ferroviaria peggiore d'Italia

La situazione del trasporto ferroviario italiano è sempre più divisa in due, tra una Alta Velocità con servizi più veloci e moderni e un servizio locale con diffusa situazione di degrado che spinge purtroppo i cittadini all’uso dell’auto privata, con aggravio dei costi, del traffico veicolare, dell’inquinamento. Eppure, sono circa 3 milioni le persone che ogni giorno utilizzano i treni per raggiungere i luoghi di lavoro o studio.
Legambiente lancia la Campagna Pendolaria, presentando una anticipazione dei dati raccolti nel rapporto 2015, con analisi della situazione di maggiore disagio sulle linee ferroviarie italiane. Le ragioni della situazione che vivono i pendolari sono chiare. I treni sono troppo vecchi. In Italia attualmente sono circa 3.300 i treni in servizio nelle regioni con convogli di età media pari a 18,6 anni, con differenze però rilevanti da regione a regione. I treni sono pochi. Dal 2010 a oggi, complessivamente, si possono stimare tagli pari al 6,5% nel servizio ferroviario regionale proprio quando nel momento di crisi è aumentata la domanda di mobilità alternativa più economica rispetto all’auto, anche se con differenze tra le diverse regioni.
La palma di peggior linea pendolare quest’anno va alla Roma-Lido di Ostia. Il servizio ferroviario di questa linea suburbana gestita da Atac risulta totalmente inadeguato per i circa 100.000 pendolari quotidiani. Alifana e Circumvesuviana al secondo posto, con una situazione che rimane gravissima per i tagli degli ultimi anni, con treni fatiscenti, vagoni stracolmi (ogni giorno 120mila persone sulla linea!) perché insufficienti per una tratta che collega Napoli con i quartieri e i Comuni ad Est. Terzo posto tra le peggiori linee ferroviarie per la Chiasso-Rho. Si tratta di una linea, la S11, prolungata da Milano a Rho in occasione dell’Expo, che vede quotidianamente l’utilizzo da parte di quasi 50.000 pendolari che lamentano frequenti ritardi e tempi di percorrenza paragonabili a quelli del secolo scorso.

Nessun commento:

Posta un commento